Introduzione
Un abbassamento della voce può essere considerato da molti come un evento piuttosto normale di converso per particolari categorie di soggetti, come gli insegnanti, che della voce fanno un uso estensivo nella loro professione, tale evento, specie se si presenta con una certa frequenza durante l’anno, può tradursi in una limitazione significativa e costituire un ulteriore gravamene nel fisiologico svolgimento della propria attività lavorativa.
La disfonia cronica dovrebbe essere sempre presa come un campanello d’allarme al fine di indagare le cause e approntare le possibili soluzioni.
Nel caso si riscontri la presenza di un’effettiva patologia è possibile esercitare il proprio diritto a farne accertare l’origine professionale dando luogo ad un risarcimento in termini di danno biologico erogato dall’ente preposto ossia dall’Inail.
Disfonia cronica di origine professionale
Tutti concorderemo sul delicato e cruciale ruolo, in termini sociali, affidato agli insegnati delle scuole di ogni ordine e grado, tale ruolo è svolto dagli insegnati per mezzo quasi esclusivamente della voce, di cui i docenti fanno uso estensivo e protratto per tutta la loro carriera. Tale uso o abuso della voce, perpetrato spesso in ambienti di per se rumorosi a causa della contiguità delle classi e della mancata presenza di una adeguata insonorizzazione delle stesse, causa, troppo spesso, patologie anche gravi, che rendono il lavoro, già di per se complesso, come detto, particolarmente gravoso fino a divenire una vera e propria menomazione dell’integrità psicofisica che impatta e peggiora la qualità della vita dei soggetti da essa interessati. Proprio per questo, all’interno del nuovo sistema tabellare INAIL, per il risarcimento del danno biologico, ritroviamo due importanti voci, che ora comprendono le lesioni dell’apparato fonatorio tra le patologie risarcibili e di cui l’origine professionale è presunta legalmente.
Tipi di disfonia cronica
In conseguenza di ciò, nel corso degli ultimi anni e con il venir meno della tutela derivante dalla cd. Causa di servizio, si registra un sensibile incremento delle richieste di riconoscimento come malattia professionale delle disfonie e delle altre patologie della voce, da parte dei docenti colpiti.
A fronte di una certa disinformazione sull’argomento, una recente statistica pubblicata in una nota newsletter di medicina legale, evidenzia come la presenza di patologie del tratto vocale sia significativamente più diffusa ,rispetto alla popolazione generale, nei soggetti che svolgono il particolare lavoro dell’insegnante, suggerendo quindi un’eziologia professionale delle suddette patologie.
Tali, che da qui in poi definiremo tecnopatie al fine di rimarcarne l’origine professionale, possono ricondursi essenzialmente a tre tipi:
- Disfonie funzionali, causate da una disfunzione vocale, ovvero da un eccesso o un difetto della funzione fonatoria senza che ci siano alterazioni strutturali.
- Disfonie organiche, causate da alterazioni della struttura di organi coinvolti nel controllo della voce che compromettono l’attività di chiusura e vibrazione delle corde.
- Noduli e polipi cordali, ovvero lesioni cordali benigne
Come ottenere il risarcimento da parte dell’Inail
In tutti questi casi L’INAIL, previo accertamento, potrà riconoscere un risarcimento che sarà nella forma dell’ indennizzo in capitale, ossia ad una somma di denaro erogata una tantum, qualora il punteggio risulti inferiore al 16% o ad una rendita qualora il punteggio sia pari o superiore. L’importo di tale risarcimento o rendita è relazionato alla quantità di danno biologico e ad una serie di altri fattori.
Per maggiori approfondimenti sulla materia delle malattie professionali e sulle modalità per ottenere il suddetto risarcimento si rimanda all’articolo pubblicato su questa pagina, in alternativa puoi richiedere una consulenza gratuita.
Avv. Giuseppe Lauro
Avvocato specializzato in Diritto del Lavoro ed in Risarcimento del Danno.
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